Ri-nascere attraverso la “Game Possibility”.

Puoi sempre cominciare di nuovo.
Hai tantissime capacità, anche se non lo ricordi più
Mi piace pensare alla Domenica di Pasqua, come ad un giorno in cui accendere un importante promemoria.
Un promemoria che può essere d’aiuto a tutte quelle persone che non stanno affrontando un momento semplice nella loro vita.
Chi vive momenti, per nulla semplici, di frequente si trova in una situazione di impasse, che porta alla nascita di pensieri catastrofici in taluni casi, mentre in altri da vita a fantasie positive per lenire le sofferenze del momento.
Si, quelle fantasie che appartengono alla categoria “andrà tutto a gonfie vele (come per magia)”.
Ci piacerebbe che la nostra vita fosse proprio come ce l’hanno promessa.
Ovvero lineare, fatta di solide sicurezze a cui poterci aggrappare; fondata su statuarie certezze a cui poterci affidare nel breve, medio e lungo termine.
Quindi, persuasi da questo tipo di mendaci promesse illusorie andiamo alla ricerca di ciò che di fatto non esiste. Cerchiamo sicurezze e certezze nel lavoro, nelle relazioni, nella salute, nel futuro e tutto questo ci fa sentire sempre più insicuri perché facciamo fatica a trovare ciò che vorremmo.
Che paradosso, cerchiamo sicurezza e ci sentiamo sempre più insicuri. Vogliamo trovare certezze, ma ci sentiamo sempre più incerti.
Perché andiamo alla ricerca di ciò che è sicuro, certo e affidabile?
È il nostro sistema nervoso a chiedercelo!
Lui vuole sentirsi sereno senza avere più tante fisiologiche sollecitazioni. Vuole solo lasciare in pace la nostra omeostasi, ovvero il nostro sistema di equilibrio interno, senza attivare più di tanto il nostro arousal (ciò il sistema attentino che ci mette in allerta se ci sono possibili minacce). Ah! Che fantastica meraviglia è la natura. Tutto esatto così com’è.
Il cambiamento, per il nostro cervello rappresenta a tutti gli effetti un’attivazione dell’arousal, e quindi una destabilizzazione dell’omeostasi interna, in poche parole una minaccia. Che richiederà tante energie per essere gestita, e lui per istinto di sopravvivenza sa che meno energie vengono consumate, meglio.
Ecco perché è così difficile far accadere il cambiamento, una vera e propria impresa verso se stessi.
Ma basta fare un piccolo passo oltre, per innescare il cambiamento. Perché una volta, destabilizzato il nostro equilibrio interno, il nostro sistema nervoso sarà bravissimo nel generare un nuovo stato di equilibrio. E anche se questo non avviene istantaneamente, una volta accaduto è duraturo per il meccanismo che ti ho descritto in precedenza.
Serve solo darci una possibilità, una possibilità di metterci in gioco, di rischiare. Perché il rischio ci è amico, ci tiene in vita e porta più frutti di quanti ne immaginiamo. Perché nel rischio risiede il seme del risveglio come esseri viventi, chi non rischia non vive veramente. Finge solamente.
Come diceva il buon Jim Rohn (padre della crescita personale): tutto è rischioso.
Da quando nasciamo, viviamo immersi nel rischio, da quando iniziamo a muovere i primi passi ci assumiamo la responsabilità di gestire i rischi che la vita ci mette di fronte.
E quindi, voglio condividere con te questo articolo per ricordare a te e a me, che nella vita dobbiamo (già è proprio un nostro dovere) darci quella possibilità di metterci in gioco, mi piace definirla “the game possibility”.
E se non dovesse andare come vogliamo?
Puoi sempre rispondere a modo tuo con azioni che dipendono interamente da te.
Perché spesso il punto di ritorno non esiste, ma esiste per te la possibilità di ripartire da zero, e pur iniziando nuovamente da zero sappi che sarai comunque una persona trasformata, una persona differente perché avrai fatto tuo un aspetto che non si può acquistare neanche con tutti i tesori del mondo. Avrai acquisito esperienza.
Proprio così, più pratichi la “game possibility” più accumuli esperienze, così da imparare il più possibile.
E come ben sai l’apprendimento, ti porterà ad agire in modo differente e quindi ottenere nuovi risultati. In questo modo avrai innescato un circolo virtuoso che fa bene alla tua salute, funge d’esempio per le persone che ti stanno accanto e ti consente di sentire quel senso di soddisfazione che ti fa uscire dalla stasi una volta per tutte.
Il grande psicologo, psicoanalista e filosofo Erich Fromm nel suo libro “Avere o Essere” (che ti consiglio assolutamente di leggere) dice che ciò che ci rende vivi e che ci fa vivere nell’essere (una dimensione più profonda), anziché nell’avere (la dimensione superficiale dell’accumulo), è dato dal nostro agire.
Proprio così, la nostra capacità di agire ci consente di tramutare i nostri progetti, idealmente pronti in qualcosa di più reale e tangibile. Qualcosa che possiamo toccare con mano. Il nostro agire ci fa sentire vivi, anzi ci fa essere vivi. Ma agire, non significa essere indaffarati, agire vuol dire essere impegnati nel diventare esseri umani differenti.
Esseri viventi, che possano valorizzare maggiormente le qualità di cui sono stati dotati per rendere il mondo un luogo in cui possa essere coltivata sempre più cultura, anziché l’accumulo di titoli, proprietà immobiliari o oggetti di varia natura.
A prescindere da come andranno le cose, datti una possibilità.
Utilizza questa giornata per ricordare a te, e tutte le persone a te care che solo nel momento in cui riesci a darti una possibilità, puoi (qui utilizzo questo verbo non in senso opzionale, ma per renderti conto che è in tuo potere) cambiare realmente il verso degli eventi.
Solo così potrai sapere quale sarà l’esito reale degli eventi.
Nessuna immaginazione, o fantasia positiva, solo pura e tangibile realtà che arriva dall’agire vero.
Per essere una persona che possa brillare di luce propria in un mondo spesso offuscato dall’avido accumulo di inutilità.